LUNA PARK
Abitano case i vagabondi
che nessuno ha mai costruito
e vivono a loro agio
nei sotterfugi della metropolitana.
Sanno i vagabondi
che l'oriente è un'isola grande sul mare
e l'Africa un'oasi di antiche emozioni
di scimmie e ambigui beduini.
Non inciampano nella notte stellata
e conoscono bene le donne dei vicoli bui.
Qualche volta sognano la luna i vagabondi
e disegnano con matite colorate
rotte inconsuete ed astratte
per fantastici razzi di lamiera e cartone.
I loro bimbi li vedo giocare talvolta
tra le quinte di un Luna Park
e conoscono senza averli mai visti
i segreti e i dolori del mondo.
Il poliziotto all'angolo della stazione
ha una coscienza indurita dall'uso che ne fa
e le sue ragionevoli piste ignorano
i trasversali percorsi della loro mente.
Con randelli di gomma e fischietti
li scaccia talvolta dai loro bazar
e non sa che ogni notte ritornano
a prendersi i sogni e la vita
e un giorno gli parleranno negli occhi
per rubargli sorridendo il cuore.
da: Pullman - ed. Rebellato - Venezia - 1983
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